Vedere in vita, in carne ed ossa, i protagonisti delle tue opere è una emozione unica. Sono tue creature, sono i figli della tua immaginazione.
È una emozione che ho riprovato nel corso di una originale presentazione del romanzo Mafia ridens (ovvero il giorno della cilecca) al Caffè Letterario di Licata sabato 15 marzo 2014, giorno del mio compleanno.
Un autentico regalo, in un luogo magico, di cultura, circondato di libri e di splendide persone.
E dico grazie a chi ha voluto e organizzato questo evento: la poetessa, scrittrice e docente di Lettere al Liceo “Linares” Angela Mancuso, l’attrice e regista Luisa Biondi. E dico grazie a chi ha reso così unica la presentazione: gli allievi-attori dei Laboratori “Palcoscenico”, diretti da Luisa Biondi, che hanno dato un saggio della loro bravura e maturità recitando una riduzione del testo curata dalla regista, dando così voce e corpo a Calogerino, il protagonista del romanzo.
E dico grazie ai due titolari del Caffè Letterario per avere ospitato l'incontro: Giuseppe Patti e Alfredo Quignones.
Un bellissimo pubblico, sensazioni positive, attenzione, interesse, divertimento, momenti di seria riflessione alternati a babbio puro e a una interazione continua con Angela Mancuso (che ha condotto l’incontro), con Luisa Biondi (che ha diretto i suoi allievi nonostante la febbre), con i ragazzi dei Laboratori "Palcoscenico" che, dopo l’esibizione, mi hanno pure sottoposto a un serrato, ma piacevole, interrogatorio sul libro, su Calogerino, sulle mie esperienze. Mi hanno pure chiesto della mia autolaurea per sapere come ci si laurea senza andare all'università.
Per la prima volta ho anche assistito alla recita della mia biografia, dalla nascita fino alla nascita delle mie opere.
A Licata, persone speciali mi hanno fatto sentire una persona speciale. Alla domanda “come ci si sente alla sua età”, uno dei due titolari del Caffè Letterario, Alfredo Quignones, è entrato con una torta e una candela accesa da spegnere. E' finita tra gli applausi di un pubblico che ha tanto gradito il dolce dell'incontro.
Esiste solo una semplice, umile parola per tutto quello che ho vissuto assieme ai miei familiari: Grazie!
Raimondo Moncada
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