martedì 6 gennaio 2015

Vittime di mafia, Fabiano e Morici: dalla parte dei piccoli-grandi eroi quotidiani

Un libro serio, molto serio. Un libro rigoroso, molto rigoroso. Dalla parte degli eroi, degli onesti, di chi ha sofferto, di chi non si è piegato, di chi non abbassa la testa, di chi è stato ucciso innocentemente, di chi continua a lottare. Contro la violenza, contro la prevaricazione, contro la legge del pizzo e la mitizzazione dei criminali. È questo il messaggio che si coglie nella pubblicazione di Vittime di mafia, il libro dello scrittore e poliziotto Fabio Fabiano e del giornalista e direttore del giornale “La Valledei Templi” Gian Joseph Morici (Monetti Ragusa Editori), da anni impegnati in attività e battaglie a tutto campo per la legalità.    

La vera svolta, utile a minare le fondamenta della mafia, - si legge nell’introduzione del libro - oltre all’attività investigativa e giudiziaria, la si deve a tanti piccoli-grandi eroi quotidiani. Persone comuni che ci hanno aiutato a capire il carattere moralmente riprovevole di un fenomeno che umilia i siciliani che della mafia sono le vere vittime. È a loro che con questa pubblicazione vogliamo dar voce, affinché possano con le loro storie e con le loro parole trasformare il volto di quest’isola e far dimenticare lo stereotipo del siciliano mafioso o vigliaccamente omertoso”.

Vittime di mafia è già stato presentato ad Agrigento il 30 dicembre 2014 nell’auditorium di Santa Rosalia davanti a centinaia di persone. La seconda presentazione con il nuovo anno, venerdì 9 gennaio 2015 a Cianciana, nella biblioteca comunale “Paolo Borsellino”

Il libro di Fabio Fabiano e Gian Joseph Morici si avvale della prefazione di Antonio Evangelista, dirigente della Digos di Asti. “Vittime di mafia – scrive Evangelista – prima ancora che libro e documento é un testamento rivolto soprattutto alle generazioni future, i cui lasciti principali sono una dignità, un coraggio e un’onestà che ti fa venire la pelle d’oca e gli occhi lucidi, che fa salire un groppo alla gola, mentre i pensieri e le parole si affollano nella mente. Allora apri le finestre e gridi nel buio della notte, quando le urgenze materiali si placano e l’orecchio della coscienza é in ascolto: sono incazzato nero e tutto questo non lo voglio vedere più”.

Nessun commento:

Posta un commento