martedì 30 giugno 2015

L'incontro dei due Raimondi, autori di Mafia Ridens e Mondo Ridens

“Tu sei Raimondo e hai scritto Mafia Ridens e Babbaluci. Io sono Raimondo e ho scritto Mondo Ridens e Chiocciole! Piacere, Raimondo Quagliana”. 

Incontri voluti dal caso. Come il caso ha voluto che due Raimondi scrivessero opere umoristiche dal nome quasi uguale. 
Preso per il collo, penso: cosa mi vorrà? Mi vorrà strappare un sorriso a strappo? Poi trovo il coraggio e a faccia tosta mi presento: “Piacere, sono Raimondo Quagliana… no, volevo dire Moncada”.

Sono circondato. Il quasi omonimo Raimondo Quagliana non è solo. Ha il supporto di un gruppo agguerrito, composto da un’armata di scrittori, attori e umoristi (un’aggravante, di cui aver paura!). Raimondo si avvicina assieme a una donna, sorridente, che a sua volta si presenta mettendo a dura prova la mia memoria social.

“Ciao. Che piacere! Siamo amici su Facebook. Sono Antonella, Antonella Tarantino. Ricordi?”.  
“Ciao! Come stai? Certo che mi ricordo. Come non ricordare. Se siamo amici su Facebook, ricordare è naturale. Ho cinquantacinquemila amici e me li ricordo uno a uno. Sono in grado di dirti cosa fanno, quanti anni hanno, se sono sposati, se hanno figli… Mi ricordo pure i nomi dei loro parenti. Non puoi essere amico su Facebook e non esserlo nella vita reale. Pensa, ho amici dell’Australia con cui mi vedo tutti i giorni, loro in Australia io in Sicilia”.

Stupida ironia! Che usi talvolta come scudo per cercare di nascondere tue défaillance (malafigure!). Sul momento non ricordo. Ho un blackout. Sono troppo preso da alcuni problemi tecnici per il recital che dovrò fare e che mi ricorda il detto siculo "jri a legna senza corda". Ma mi sforzo di non farlo capire. Di non far capire che il mio cervello ha resettato la memoria rigida e lavora con le parti molli. 
Per non portarla a malafigura cerco di ricostruire i momenti principali della nostra amicizia social. Poi, per fortuna, ricordo, pezzetto per pezzetto (mi ero arrampicato troppo sugli specchi). Antonella ha messo “mi piace” su alcuni miei post, e così ho fatto altrettanto io in più occasioni. E ricordo in particolare le attività di “Apertura a strappo”, un collettivo di autori, lettori, musicisti, performer che anima un blog letterario tutto da leggere e che gira per le scuole e per le piazze e per le librerie, organizzando reading da ridere e reading di denuncia. 

Giorgio D'Amato
E un reading, un divertente reading, conclusosi con una denuncia forte contro la mafia, il collettivo lo ha messo in scena a Sciacca, in occasione del Letterando in Fest 2015, la sera del 27 giugno (un giorno prima del compleanno del mio amico Luvici, Luvici Pirandello). Ed è in quella circostanza che vengo circondato da Raimondo Quagliana, da Antonella Tarantino e da altri simpatici autori-attori del collettivo capitanati da Giorgio D’Amato, una barba che nasconde tanto amore per le lettere, per il teatro, per l’impegno (caratteristiche che ritrovo in tutti, equamente, anche in chi barba non ne ha per scelta e per natura).

Con Lucia Alessi, Salvatore Monte, Ivana Dimino
Una serata intensa, dedicata all’umorismo. Tre ore sparate di battute, con le sedie occupate da un bel pubblico interessato, sganasciato e plaudente. Io, con i miei straordinari compagni di viaggio (Salvatore Monte, Ivana Dimino, Lucia Alessi) a far parlare Achille Campanile, il collettivo “Apertura a strappo” a deliziarci con brani del loro spettacolo “L’arte spiegata ai non vedenti”.
Una bella scoperta che ho con i calli applaudito: una Sicilia che ha fiducia, che non si arrende, che insiste, crea, scrive, si diverte, ride e fa ridere, sensibilizza, apre con l’arte gli occhi ai “non vedenti”.

A inizio serata, a cavallo del tramonto, sono con le spalle al muro. Non posso che confessare. Ammetto le mie colpe: “Sì, ho scritto il libro Mafia ridens e ho scritto Babbaluci. Ora fate di me quello che volete. Ma non mi toccate le ascelle”.
Mi tolgo un gran peso dallo stomaco.  

Con Raimondo Quagliana e Antonella Tarantino
Mi complimento con Raimondo Quagliana per il suo libro, per i suoi racconti (Chiocciole e altri essere alati è stato segnalato al Premio Calvino), per la sua naturale e contagiosa simpatia, per la sua quasi omonimia (chissà, magari un giorno ci scambieremo i cognomi: io mi chiamerò Raimondo Quagliana e lui Raimondo Moncada). Così come mi complimento con l’intero collettivo, soprattutto alla fine dell’esibizione nel cortile Orquidea della Badia Grande: tutti bravissimi, da Antonella ad Antonella (giusto per chiudere il cerchio).   

Pago volentieri le mie colpe. Chiedo una foto con il mio quasi omonimo Raimondo e con la mia amica Antonella (per avere la prova che la storia testé raccontata non è invenzione narrativa).

Ora c’è qualcosa di sostanzioso che ci unisce, non Facebook, ma una conoscenza fisica, reale, occhio con occhio, cuore con cuore, e una stima artistica e umana conquistata sul campo di battaglia: il palcoscenico di un teatro.  

Raimondo Moncada


Il blog di Apertura a Strappo www.aperturaastrappo.blogspot.it

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