“Mafia
ridens (ovvero il giorno della cilecca) è un romanzo umoristico di
sciasciana memoria, di quelli che ti spingono a leggere le pagine tutte d’un
fiato, grazie alla grande abilità dello scrittore e giornalista agrigentino
Raimondo Moncada, che con un linguaggio semplice e coinvolgente traccia
sapientemente la figura del giovane che si ispira al Marlon Brando Corleone
con tanto di rito di iniziazione”. È quanto scrive Laura Simoncini in una
recensione pubblicata sulla Gazzetta
del Sud, storico quotidiano di informazione del Mezzogiorno, della Sicilia e della
Calabria.
Una lettura attenta, divertita, meticolosa, che mette in
risalto l’originalità dell’opera pubblicata da Dario
Flaccovio Editore.
La recensione si
apre con una domanda: “Si può diventare
il mafioso più spietato che la storia ‘spietata della mafia abbia mai
conosciuto? Probabilmente sì, ma in modo grottesco ed esilarante, specie se a
incarnare il boss più potente è Calogerino”.
Calogerino, chiamato da alcuni Lillo e da altri
Lilla, è il protagonista di Mafia
Ridens. È lui che si mette in testa di diventare un boss terribile, di
scimmiottare il Marlon Brando del film “Il Padrino” di Francis Ford Coppola, di
mettere su un’impresa criminale a cui darà il nome di Babbiu (acronimo che sta
per Banda Animata da Brutti, Burloni e Imbranati Uomini).
Laura Simoncini sulla Gazzetta del Sud parla di don Lillo,
completamente rimbecillito dalla tv, dai genitori, dalla mancanza di vita
sociale. E si sofferma a lungo sulle sue disavventure. “E così – conclude la giornalista – il mafioso don Lillo invece di mostrare la parte più spietata di sé,
fa solo ridere mettendo in luce ‘gesta esecrabili di una comicità
scoppiettante, a tratti surreale, poetica e commovente’ che porterà il lettore
a una profonda riflessione sulla condizione umana”.
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