
Ecco cosa scrive Alberto Samonà
sul “Sito
di Palermo”:
“Si può scherzare anche su "Cosa nostra" senza, per questo,
mitizzarla. Lo fa Raimondo Moncada, giornalista agrigentino con altre
pubblicazioni alle spalle, nel suo romanzo "Mafia ridens", fresco di
stampa per Dario Flaccovio Editore. Con
piglio umoristico, l’autore racconta l’aspirazione al ruolo di boss del
“bamboccione” Calogerino, deciso a diventare "don Lillo" e a
piazzarsi al vertice di una cosca
fai-da-te creata con un amico".
"Calogerino, in realtà, è il classico
quarantenne imbranato, tutto casa e famiglia, drogato di televisione fino
all'inverosimile, che coltiva imprese improbabili, se non impossibili. E
impossibile, infatti, è diventare un vero capomafia, un delinquente credibile,
per chi, come lui, finisce per essere invece il protagonista di vicende che faranno sorridere i lettori (basta il
sottotitolo del libro a lasciarlo intuire: "Il giorno dellacilecca"), grazie a una narrazione
leggera e allegra. Il don Vito Corleone a cui Calogerino si ispira sarà,
piuttosto, un don Vito pasticcione”.
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