“Mafia ridens rappresenta
quella sana risata che seppellirà di ridicolo la mentalità mafiosa che ancora
serpeggia dalle nostre parti”. È quanto scrive Enzo Alessi nella sua recensione
al romanzo umoristico “Mafia Ridens (ovvero il giorno della cilecca)” di
Raimondo Moncada pubblicato dalla Dario Flaccovio Editore . Il commento è stato pubblicato nel numero 46 di Grandangolo (novembre 2013), il settimanale diretto dal giornalista Franco Castaldo.
Ecco di seguito l’intera
recensione del libro.
"Giornalista,
scrittore, autore teatrale, attore e regista, Raimondo Moncada affida
all’ironia i suoi “messaggi”. Ironia liberatrice e profondo atto di libertà. Lo
ha già fatto con “Ti tocca anche se ti tocchi”, “ODISSEA, Ulissi, i froci e ‘na
troia” e l’opera “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas”.
“Mafiaridens” rappresenta quella sana risata che seppellirà di ridicolo la mentalità
mafiosa che ancora serpeggia dalle nostre parti.
Lo
scrittore Roland Barthes sosteneva: “Il racconto è come la vita. Ciò che conta
è lo slancio pragmatico più che conoscitivo del suo autore verso la sua foce:
una rappresentazione della vita che ne sveli la continua stupidità esercitata
sul singolo tale da destare una risata che coinvolge l’universale”.
“Mafia
ridens” rivela l’atteggiamento disincantato e talvolta venato di amarezza del
suo autore. Moncada guarda alle contraddizioni e alla bizzarria dell’uomo, in
questo caso del protagonista del romanzo umoristico, Calogerino, che intriso di
pane e televisione e “forte” di un’abissale ignoranza, come riscatto sociale
pensa di diventare un mafioso spietato e si identifica nel Padrino interpretato
da Marlon Brando.
Il
racconto si snoda in vicende surreali che suscitano ilarità e pietà.
In
evidenza la sottile ironia dell’autore, la sua facilità nel creare personaggi e
situazioni. L’aver fatto teatro serve, così come serve a Camilleri nei
dialoghi.
Testo
da leggere. Spassoso il capitolo dove si descrive il “bacio d’onore”, con un
dialogo che è una felicissima pagina teatrale. Pazzesco, ma non troppo, anche
il programma elettorale di “don Lillo” che si impegna a pagare le tasse con i
risparmi degli stessi cittadini, con l’amore che sarà garantito per legge: ci penserà
il personale dei servizi sociali; ai pelosi saranno donate le cerette e ai
calvi i peli strappati dalle cerette. E così via. insomma non voglio togliere
il piacere di leggere “Mafia ridens (ovvero il giorno della cilecca”".
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